Questa pandemia ha sicuramente cambiato lo stile di vita della maggior parte della popolazione di tutto il mondo, ma non solo a livello immediato anche sul modo in cui percepiamo e ci avviciniamo al mondo del Food, facendo ballare i trend del settore Food & Beverage. Un esempio lampante è la crescita pazzesca avuta nel comparto Take Away o anche consegna a domicilio, senza dimenticarci di tutti quei servizi che hanno permesso a milioni di persone, amanti della cucina, di preparare piatti senza troppo stress.

I  food trend che caratterizzeranno il 2022

1. No sprechi, si al rispetto per l’ambiente.

 

Questa crisi ha creato una forte consapevolezza su molti processi che prima erano sbagliati, ed ha aperto agli occhi di tutti, la necessità di guardare a futuro in modo però sostenibile: L’industria più reattiva a rispondere alle nuove esigenze di mercato è quella alimentare sia nel bene che nel male, e spesso per adeguarsi genera molti danni all’ambiente e all’ecosistema. Il consumatore tipico, che viene letteralmente bombardato di news al telegiornale o sui media digitali del degrado del suo ecosistema unita al climate change e biodiversità, prende atto e cambia le abitudini, almeno per provare a fare qualcosa. A questo punto punto tutta la filiera inizia a rispondere, cercando un impatto più sostenibile e green.

 

Ecco qualche dato:

  • Oggi l’83%  dei terreni agricoli sono occupati da allevamenti  dei terreni agricoli ed emettono il 60% dei gas serra. (fonte: Università di Oxford)
  • L’80% del disboscamento della foresta amazzonica è causato dalla vera e propria necessità di fare spazio agli allevamenti di bovini. (fonte: WWF)
  • oltre il 30% del cibo prodotto nel mondo per l’alimentazione umana ogni anno viene sprecato –sono stimato circa 1.3 miliardi di tonnellate di cibo (fonte: UN Environment Programme)

Dopo questi numeri catastrofici, abbiamo però la coscienza ambientale dei consumatori in forte aumento:

  • Il 56% dei consumatori è deciso a provare ad inserire bevande ed alimenti a base vegetale nella propria dieta. (fonte: ADM consumer research)
  • Il 65% dei consumatori vuole avere un impatto positivo sull’ambiente. (fonte: The Hartman Group)
  • Nel 2020, l’agricoltura rigenerativa ha visto il suo rinascimento, avendo un grande crescita. Per agricoltura rigenerativa s’intendono tutte quelle pratiche agricole che ripristinano il suolo degradato, facendo in modo di migliorare la biodiversità e diminuendo le emissioni di anidride carbonica CO2.

Per questo abbiamo visto un grande cambiamento a livello comunicazione da parte dei brand che hanno optato per una maggiore trasparenza verso i consumatori, che è stata molto apprezzata.

  • Il 32% dei consumatori sceglie di comprare prodotti sostenibili. (fonte: The Hartman Group)
  • Il 26% dei consumatori durante la fase di acquisto, controlla la provenienza delle bevande e degli alimenti che decide di acquistare. (Euromonitor International Health + Nutrition Survey).
  • Oltre il 73% dei consumatori dice di apprezzare la trasparenza sulla filiera di produzione delle aziende (ADM consumer research).

agricoltura rigenerativa

2. Focus alla salute.

Superando il 31%, capiamo come i consumatori comprano alimenti specialmente secondo le loro esigenze di salute ed il 50% dei consumatori preferisce acquistare alimenti e bevande che hanno ingredienti naturali per favorire l’apporto benefico ricercato (fonte: ADM consumer research): incredibile come prima i due mondi venissero percepiti come totalmente separati, ovvero quello dell’alimentazione tradizionale e gli integratori, ora invece il confine è molto sottile. Grazie alla pandemia, il consumatore ha appreso che si può mangiare in modo sano, pensando alla salute, appagando però i propri gusti e preferenze.

3. I servizi domineranno.

In un momento storico in cui delivery e take away la fanno da padrone, ed anche in Italia è diventato normale mangiare quasi qualsiasi cibo in casa propria è proprio il momento in cui il settore deve aumentare la capacità di fornire servizi aggiuntivi.

Per questo motivo, nel 2022 la cena fuori non sarà più solo una questione di voler fare un pasto fuori casa e provare sapori nuovi : il cliente deciderà di andare in una struttura, un ristorante etc. per la sua particolarità estetica, e per il concept che propone. Aumenterà la richiesta di ristoranti che propongono un’offerta verticale, definita e chiara: meno proposte, senza menù infiniti, ma alta qualità d’esecuzione. Quindi ristoranti mono tema, dai classici solo carne, solo pasta, solo pesce, fino alle proposte più innovative, di cibo vegano, vegetariano o con una spiccata ispirazione culturale presa dall’esterno, di cui un esempio è la moda delle Pokè bowl, tipicamente orientali, che quest’estate sia nelle città che nelle località turistiche ha letteralmente spopolato.

In un panorama di verticalità, con una concorrenza molto forte, si prospetta la necessità di un brand positioning molto forte. Non solo perchè le generazioni sono sempre più social ed hanno voglia di condividere ogni momento, ma perchè facendo foto al piatto, al locale, allo staffo, al servizio, è tutta comunicazione e marketing per l’azienda.

poke bowl

4. Il classico torna nuovo

Certamente il classico ha il suo fascino e un food trend che sta tornando è proprio quello di rivisitare la tradizione con l’innovazione. Da una ricerca si evince che entro il 2026, la categoria dei ” millenial” avrà figli e la gestione della famiglia, punterà su cibi meno convenzionali ed esperienza molto diverse.

Un esempio facile?

Il fast food che diventa Fast Good.

Alcune catene di fama mondiale, stanno già apportando un cambio alla propria comunicazione ed anche al menu, sempre con proposte green e più salutari, in linea proprio con queste tendenza.

L’olio di oliva, seppur sempre in cima, potrebbe essere lasciato da parte per delle alternative come olio di Noci, di zucca, di girasole.

Stesso trend per quanto riguarda le farine, soprattutto per rinnovare tutto il settore degli impastati. E’ sempre più un melting pot di gusti, mixando  cucine straniere da quella di origine. Vedremo farine di frutta e verdura, come ad esempio cavolfiore e banana e molte altre.
L’olio d’oliva si fa da parte: per superare la noia del palato, i consumatori si avvicineranno sempre di più a nuove varietà di olio, alternative a quello d’oliva, come ad esempio l’olio di noce, di semi di zucca o di girasole.

Glovo cook room milano inaugurazione

5. Ghost kitchen & Asporto

Esattamente come da titolo: Durante questo periodo di crisi, sono nate e diffuse tantissime app dedicate per il delivery, aumentando esponenzialmente l’abitudine di fare un pasto a casa con qualità da ristorante. Nel 2022 non diminuirà questa tendenza, anzi aumenterà la richiesta per le ” Ghost Kitchen”, ovvero dei locali adibiti con strumenti professionali per la preparazione esclusiva del cibo d’asporto. Locali non molto grandi, ma saranno come piccole botteghe, per attrarre consumatori ed aumentare il passaparola social, che aiuterà in una strategia di comunicazione.